Friday, December 2, 2011

Manhattan





Capitolo primo. "Adorava New York. La idolatrava smisuratamente..." No, è meglio "la mitizzava smisuratamente", ecco. "Per lui, in qualunque stagione, questa era ancora una città che esisteva in bianco e nero e pulsava dei grandi motivi di George Gershwin..." 
No, fammi cominciare da capo... capitolo primo. "Era troppo romantico riguardo a Manhattan, come lo era riguardo a tutto il resto: trovava vigore nel febbrile andirivieni della folla e del traffico. Per lui New York significava belle donne, tipi in gamba che apparivano rotti a qualsiasi navigazione..." Eh no, stantio, roba stantia, di gusto... insomma, dai, impegnati un po' di più... da capo. Capitolo primo. "Adorava New York. Per lui era una metafora della decadenza della cultura contemporanea: la stessa carenza di integrità individuale che porta tanta gente a cercare facili strade stava rapidamente trasformando la città dei suoi sogni in una..." 
Non sarà troppo predicatorio? Insomma, guardiamoci in faccia: io questo libro lo devo vendere. Capitolo primo. "Adorava New York, anche se per lui era una metafora della decadenza della cultura contemporanea. Com'era difficile esistere, in una società desensibilizzata dalla droga, dalla musica a tutto volume, televisione, crimine, immondizia..." 
Troppo arrabbiato. Non devo essere arrabbiato. Capitolo primo. "Era duro e romantico come la città che amava. Dietro i suoi occhiali dalla montatura nera, acquattata ma pronta al balzo, la potenza sessuale di una tigre..." No, aspetta, ci sono: "New York era la sua città, e lo sarebbe sempre stata..."
(Manhattan 1979)


Per me "Manhattan" e' la dichiarazione d'amore che Woody Allen scrive, dirige e recita per la sua New York.
La New York reale, quella che vivi tutti i giorni, che ami incondizionatamente.
Dove cerchi te stesso, incontri l'amore, vieni tradito, ti senti invincibile e subito dopo capisci di essere solo...
Lui e' uno di "quei pazzi" di parole, che non sbagliano mai e non dicono mai banalita' , ma bruciano!


In ogni caso e' quella New York che vedi da quella panchina e una volta scoperta e' difficile farne a meno...

L'altra domenica, con solo 5 minuti di Subway, mi sono ritrovata al centro di quell'immagine...







Come in un cinema all'aperto...
Dove, nel silenzio piu' totale, gli spettatori si lasciavano emozionare a modo loro dall'immagine sullo schermo.



E devo proprio dirlo...e' una delle pellicole piu' belle che abbia mai visto!

No comments:

Post a Comment